La parola sensuale
Ricordo corale di Lido Valdrè a cura di Università Aperta
Il Festival dei Linguaggi dedicato a Lido Valdré
«L’uomo è geneticamente programmato a cambiare opinione. Gli organi di questo processo sono l’intuizione, l’immaginazione e l’intelligenza»
(Lido Valdré, 1991)
Il Festival dei Linguaggi sorge in ricordo di Lido Valdrè (1931-2015), tra i soci fondatori e per lunghi anni presidente di Università Aperta.
Fu docente di Filosofia contemporanea all’Università di Urbino, ma studioso anche di filosofia della scienza e filosofia del linguaggio, e fu proprio in questi due campi che pubblicò le sue opere più importanti. Si occupò infatti di questioni di storia della medicina e del suo linguaggio, giungendo a pubblicare Medicina muta (Rusconi 1994), libro di successo che indaga il dialogo che si instaura tra malato e sua patologia.
In tema di linguaggio pubblicò un’opera che ottenne riconoscimenti internazionali: Il linguaggio dell’eros: la parola come segnale erotico (Rusconi 1991).
Nel 1997 riassunse le conoscenze di una vita d’insegnamento in Linguaggio e ragionamento, in cui scrisse che «parlar chiaro è difficile, ancor più difficile è ascoltare».
Chiuse la propria vicenda intellettuale con Il linguaggio delle emozioni: moti dell’animo, segni del corpo, magia delle parole (Rusconi 1999), opera che indagò il culmine del linguaggio: quello con cui l’essere umano cerca di dare un senso alle proprie emozioni.
È a questo intellettuale – ben più prolifico di quel che negli anni ci è sembrato – a un uomo che credette nell’immaginazione e nell’intelligenza, che conobbe la difficoltà dell’ascolto e volle insegnare a farlo, che oggi Università Aperta dedica il Festival dei Linguaggi, invitando la città intera all’ascolto, a quella emozione che costituisce la base del nostro cuore pensante. (Antonio Castronuovo).