Il carico da undici
Presentazione del libro di Patrizia Violi (Salani, 2024)
Imola, 1979. Lenin Aldrovandi ha molti progetti per il suo futuro, ma nessuno di questi prevede di faticare troppo. Bello come Paul Newman, sta tentando con poca fortuna di entrare nel mondo dello spettacolo. Per sbarcare il lunario gestisce il bar di una casa di cura per anziani, fin quando un giorno scompare nel nulla. Negli stessi giorni, in uno degli angoli più reconditi di una cava di gesso, viene trovato il corpo senza vita di una ragazza. Subito si scatenano le teorie più fantasiose sull’identità della vittima, su come sia stata uccisa e perché. Spetterà al maresciallo Ponti il difficile compito di cercare il bandolo della matassa e indagare sui piccoli segreti di un’intera comunità.
Un giallo brillante, un rapimento misterioso, i sogni infranti e i colpi di genio della vita di provincia. Patrizia Violi mette in scena le inquietudini di un’Italia che – oggi come allora – per tenere il passo della modernità ricorre alla propria innata, pirotecnica passione per le scorciatoie.
L’autrice ne parla con Lara Alpi, giornalista.
Patrizia Violi, laureata in giurisprudenza, è giornalista culturale e collabora con la Lettura e altre testate del Corriere della Sera, occupandosi di libri, di attualità e di costume. Questo è il suo primo noir.