Giocando con la natura. La pittura ironica, fantasiosa, magica di Giuseppe Arcimboldi

Chiunque di noi, oggi, è in grado di riconoscere i dipinti di Giuseppe Arcimboldi, pittore estroso, fantasioso, bizzarro. Famose sono le “teste composte”, ovvero ritratti dove le sembianze del soggetto vengono riprodotte con accumuli di oggetti, frutta, animali, tutti in linea con un tema specifico (terra, acqua, fuoco, ecc.) che ci fanno sostare e riflettere. Siamo colpiti e catturati dalla cura dei dettagli compositivi, dalla lenticolare veristica degli oggetti, dalla trama, dai particolari messi assieme per creare composizioni mostruose, ma profondamente armoniche. I quadri di Arcimboldo non sono solo giocosi ed ironici, ma anche magici e surreali. E non passa certamente inosservata la sua profonda conoscenza della Natura, grazie anche agli studi condotti in collaborazione con Ulisse Aldrovandi, grande naturalista del Cinquecento. Ci lasceremo ancora una volta coinvolgere dal linguaggio cifrato di Arcimboldo per farci stupire e affascinare.

A cura della Prof.ssa Maria Grazia Bellardi (Università di Bologna, sede di Imola – Corso di laurea in Scienze e tecnologie per il verde e il paesaggio)