Franco Battiato - La voce del padrone
Film che racconta l‘indimenticato cantautore Franco Battiato attraverso interviste ad amici e colleghi, live d’epoca e foto d’archivio.
Franco Battiato - La voce del padrone
regia: Marco Spagnoli
durata: 90'
Italia, 2022
Le più emozionanti interpretazioni di Battiato si intrecciano con testimonianze d'eccezione, in un viaggio nella musica e nella vita di un cantautore unico.
Come tutti i grandi innovatori, Franco Battiato ha lasciato un segno profondo non solo nel suo grande pubblico che l'ha seguito in massa a partire da La voce del padrone (album di grande successo pubblicato nel 1981), ma soprattutto nella vita delle persone che lo hanno frequentato a lungo. È la pista narrativa di Franco Battiato - La voce del padrone, passato al Taormina Film Festival 2022, prodotto da Matteo Berciga e Andrea Zoso per RS (Rolling Stone Produzioni, che già aveva prodotto di Spagnoli Il coraggio del leone) e ITsART, la piattaforma digitale della cultura italiana lanciata dal Ministero della Cultura nel 2021 (e gestita da Cassa Depositi e Prestiti e Chili).
Questo speciale sul compositore e interprete di Jonia (Catania) è firmato da Marco Spagnoli (Hollywood sul Tevere, Walt Disney e l'Italia - Una storia d'amore, Enrico Lucherini - Ne ho fatte di tutti i colori, Cecchi Gori - Una famiglia italiana, Il nostro Papa) ma a tutti gli effetti può considerarsi e si presenta subito come lo sviluppo di un'idea del produttore musicale Stefano Senardi, che disinvolto campeggia in ogni inquadratura, sempre a fianco e in ascolto, a volte in dialogo, con gli intervistati: numerosi amici, colleghi, collaboratori di Battiato.
Come in una di quelle foto di famiglia scattate estemporaneamente, nella quale tutti – forse troppi, perché l'obiettivo li contenga e li metta a fuoco – vogliono entrare, anche a costo di stringersi: un'eccessiva frammentazione degli interventi che è comune a molta documentaristica recente e che per troppo amore dell'oggetto finisce per limitarlo. Superando alcune economie nello stile di ripresa e nel posizionamento di luci e camera, grazie ai live d'epoca, al sapore analogico delle foto d'archivio e alla riattivazione di alcune memorie private, l'indagine tra compagni di viaggio scova e fa scattare delle illuminazioni: la band originale di La voce del padrone ricorda l'era in cui i tour erano il test e la promozione del disco, non il contrario; il fotografo Roberto Masotti ricostruisce il concetto dietro la copertina dell'album del titolo; il batterista Donato Scolese scherza su come Battiato sia riuscito a far memorizzare al suo pubblico testi oltre il surreale; il manager Francesco Cattini ricorda il concerto a Baghdad, subito dopo la Guerra del Golfo, realizzato nonostante il parere contrario della Farnesina; padre Bormolini insiste sul potere trasformativo della parola cantata; Alice ricorda come amasse autodefinirsi "un compositore classico prestato alla canzone", mentre Juri Camisasca lo immagina come "un uomo cosmico"; dal documentario Caterina Caselli - Una vita cento vite torna la prima apparizione del giovane Battiato in Diamoci del tu, varietà RAI del '67, commentata dalla stessa discografica. È un catalogo agrodolce e home made in cui rivive lo sperimentatore ardito, inizialmente snobbato dalla critica musicale, l'amico scherzoso e graffiante, lo studioso pervicace, il compositore curioso di tutto, la guida spirituale. Un alieno, lieve e aggraziato, che ha spinto chi ha avuto la fortuna di stargli vicino a superare i propri limiti. Perché, come disse il musicista intervistato da Gigi Marzullo a Sottovoce, "la musica dovrebbe essere un'arte che esprime livelli superiori di conoscenza e di stati".
Biglietti
Prezzi: intero € 6 - ridotto € 5.